L’autunno porta inevitabilmente con sé i segni dell’esposizione protratta al sole ed alle alte temperature dei mesi precedenti; tutto questo si traduce in una riduzione, spesso disomogenea, della colorazione del viso con la pelle che appare opaca e disidratata.
La prevenzione e la corretta attenzione al photo/crono-aging quindi, risiede nella nostra sensibilità ad intervenire per tempo attraverso 5 punti chiave del nostro benessere e che con costanza cerco di trasmettere alle mie pazienti:
- Pulizia
- Idratazione
- Stimolazione
- Tono
- Rigenerazione
Pulizia, idratazione e stimolazione
Quando incontro per la prima volta una paziente sottolineo subito che una pelle sana è innanzi tutto una pelle pulita e idratata; i gesti quotidiani domiciliari sono il punto di partenza per un buon mantenimento del suo equilibrio idrico. Spesso però non bastano e dovrebbero essere associati a trattamenti periodici di pulizia più profonda con macchinari d’uso professionale che eliminano le impurità e consentono un maggior assorbimento di concentrati attivi ed acido ialuronico veicolati durante il trattamento.
Proprio l’acido ialuronico è fonte di grande idratazione e stimolazione, due elementi fondamentali nel combattere aging tissutale. Questo prodotto iniettato secondo protocolli individuali consente di migliorare l’elasticità della pelle, donando luminosità e compattezza al fine di prevenire i cedimenti e l’ipotono.
Tono e rigenerazione
Con l’avanzare dell’età, si assiste ad un’inversione progressiva dello spessore degli strati tissutali e del loro tono che si traduce nell’alterazione dell’ovale del volto con l’interruzione delle normali linee del contouring mandibolare e delle prominenze malari. Prima che questo si verifichi è possibile intervenire attraverso ristrutturazioni del derma profondo e, dove necessario, ripristinare i volumi con prodotti ideati per ricostituire le regioni deficitarie.
A volte il difetto che la paziente vede può essere il riflesso di un deficit scheletrico intrinseco ed è in questo caso che la visita clinica diventa un momento di confronto perché il risultato migliore non è l’eliminazione della ruga in sé ma l’equilibrio delle aree anatomiche, evitando così distorsioni ed innaturalezza che catturano poi la nostra attenzione in negativo.
Non si deve intervenire tardi ma essere costanti e rallentare l’invecchiamento per ritardare il ricorso a procedure più invasive. Per questo ci viene in aiuto l’utilizzo, oltre che dei classici filler, anche del grasso opportunamente processato e iniettato al fine di sfruttare le sue capacità non solo di aumento volumetrico ma di potenziale rigenerativo che fa ormai parte della gestione e prevenzione dei processi di invecchiamento ed anche nell’estetica del volto trova la sua nicchia d’utilizzo.
Il mio pensiero
Ovviamente ogni paziente è per età, abitudini, e caratteri anatomici è un caso singolo. Insisto nel dire che concetto cardine personalmente resta il mantenimento del natural look, sposando l’ideale del benessere affiancato all’enfatizzazione dell’estetica personale e
“Non è necessario cambiare quando ci si piace ma, non per questo si deve avere un approccio attendista sul tempo che passa.”