Si definisce capezzolo introflesso, oppure invertito, rientrante o retratto, un capezzolo privo di normale prominenza, che quindi non sporge sul piano dell’areola, ma risulta trattenuto all’interno.
I capezzoli introflessi in genere non sono preoccupanti, se non a livello estetico, ma possono indicare anche la presenza di un problema importante, quindi, è sempre buona abitudine indagare le cause dal punto di vista medico.
Il capezzolo introflesso può manifestarsi sia nella donna, sia nell’uomo; inoltre, può interessare una sola mammella o entrambe ed essere congenito o acquisito.
Le forme lievi di questa condizione sono tendenzialmente reversibili, tanto che, se stimolati manualmente o con il freddo, i capezzoli introflessi a riposo possono estroflettersi per diversi minuti.
Nei casi più gravi, invece, l’introflessione è permanente anche previa stimolazione.
Cause del capezzolo introflesso
I capezzoli introflessi possono essere congeniti o acquisiti e, in quest’ultimo caso, possono dipendere da cause benigne o maligne.
L’inversione benigna del capezzolo di solito è un processo graduale, che si manifesta nell’arco di alcuni anni. Se invece, la retrazione si verifica rapidamente, la causa sottostante potrebbe essere infiammatoria, post-chirurgica o una neoplasia sottostante.
Più dettagliatamente, fra le diverse cause, le più frequenti sono:
- Predisposizione congenita: ossia una malformazione presente sin dalla nascita che colpisce circa il 10-20% delle donne.
- Brevità duttale: i dotti galattofori troppo corti trattengono il capezzolo verso la ghiandola mammaria e gli impediscono di fuoriuscire.
- Retrazione acquisita: a seguito di infezioni o infiammazioni al seno, come la mastite, o di mastectomie e altri interventi chirurgici. In alcuni casi, i capezzoli introflessi possono presentarsi dopo l’allattamento.
- Processi neoplastici: il capezzolo introflesso può essere anche un campanello d’allarme che segnala la presenza di un cancro al seno.
- Ginecomastia
Trattamenti per il capezzolo introflesso
Se i capezzoli introflessi non dipendono da una condizione medica sottostante, restano solo un problema estetico, che può essere risolto facilmente con metodiche poco invasive. Esistono stimolazioni manuali mirate e dispositivi correttivi, che però rappresentano un rimedio temporaneo.
La chirurgia estetica, invece, garantisce una soluzione permanente.
In Image Regenerative Clinic, il professor Carlo Tremolada corregge la problematica con un approccio molto semplice e rapido, tra l’altro senza cicatrici: attraverso un ago si individuano selettivamente i dotti già fibrosi, preservando quelli buoni, poi con una sutura riassorbibile si stabilizza la posizione del capezzolo.